giovedì 2 aprile 2009

5 Aprile, in vista delle Europee e delle Amministrative

Il PD riparte dalla base….!

DOMENICA 5 APRILE 2009

Dalle 9,30 alle 12,00 e dalle 15,30 alle 19,00


La sede del circolo, in via Cavour, sarà aperta agli ISCRITTI e agli elettori per ritrovarci assieme e discutere delle Candidature del PD alle prossime Elezioni Europee; delle Elezioni Comunali di Lavagna e delle linee programmatiche; delle prospettive politiche del Partito.


Alle ore 18 interverranno, fra gli altri:
Paolo PERFIGLI, Ezio CHIESA e Vito VATTUONE.

giovedì 5 marzo 2009

Il Partito? Faccia una opposizione seria, concreta e costruttiva

O.D.G. DEL DIRETTIVO DEL PD DI LAVAGNA

Come è lontano quel 14 Ottobre 2007, sono gelate, ibernate, quelle speranze, quei sogni che animavano più di 3 milioni di Italiani, che nel giorno della nascita di un Partito Nuovo, si ritrovavano assieme perché credevano nel Progetto del PD, volevano e crediamo lo vogliano ancora, un partito forte, con una decisa identità riformista; volevano e sicuramente lo vogliono ancora un Partito UNITO.
Unità è la caratteristica, il sentimento e la richiesta che accomuna maggiormente l’esperienza delle Primarie dell’Unione del 2005 con quelle del PD del 2007. Quali sono state le risposte?
Il primo duro colpo a quelle speranze, a quei sogni, è rappresentato dalla caduta del Governo Prodi.
Il nascente Partito Democratico era la componente principale di quella fragile esperienza governativa. Fragile per la molto risicata vittoria elettorale ma soprattutto fragile, debole, per gli attori che la rappresentavano. Sicuramente quell’esperienza si è contraddistinta per la SCARSISSIMA UNITA’ della coalizione, che ha portato, dopo mille tribolazioni, alla caduta del Governo stesso.
Nonostante tutto le Nostre speranze, i Nostri entusiasmi per il Progetto PD, non sono venuti meno. L’impegno della “Base” del Partito non è diminuito, anzi, è aumentato. Il 10 Febbraio 2008, tante persone, qui a Lavagna circa 250, seppur in presenza di regole che sembravano fatte a posta per limitare la partecipazione, si mobilitavano per eleggere i componenti dei Direttivi dei Circoli e i Delegati ai livelli Territoriali.
La campagna elettorale, ci ha visto in prima linea, con volantinaggi, affissioni, iniziative, animati da quello slogan, “SI PUO’ FARE” che riprendeva un altro sogno, un sogno Americano, quel “YES WE CAN” di Obama, diventato là realtà, qui, anche per colpa di una diversa Classe Dirigente, si sta invece trasformando in una grossa, immensa, delusione.
La sconfitta alle Elezioni Politiche, il ritorno al governo del Cavaliere, non ci ha domati, forse perché ce l’aspettavamo, sicuramente perché pensavamo che ci sarebbe stata una Forza di Opposizione convinta, decisa, netta, costruttiva, unita, nei confronti di questo vergognoso Governo e dei suoi provvedimenti.
I primi segnali non sono stati, usando un eufemismo, molto positivi. Quel sentimento di fair play, di buonismo, di rispetto reciproco che regnava nel dibattito parlamentare sulla Fiducia al Governo Berlusconi, si è ben presto rivelato, per Noi, un pericoloso boomerang. L’attuale Maggioranza parla di “Dialogo” quando è in grande difficoltà, trovandosi ad affrontare problemi che è incapace ad risolvere e quando c’è da sbrigare qualche lavoro sporco, altrimenti ci massacra, massacra il tessuto sociale ed istituzionale del Paese. Possibile che, con 15 anni di esperienza, non siamo, non siete, riusciti a capire, come si comporta il Cavaliere? Il “Dialogo” che offre è solo fumo negli occhi per avere un po’ di condiscendenza da parte Nostra.
In questi mesi ci sono, comunque, state, le Feste dell’Unità (o come si chiamano, anche su questo siamo riusciti a dividerci), con migliaia di volontari a farsi, perdonate l’espressione colorita, il mazzo; è partito, tra mille ritardi e difficoltà, il Tesseramento.
La svolta pareva poter arrivare dalla ottima riuscita della Manifestazione del 25 Ottobre a Roma, (anche questa, decisa dal Segretario Nazionale, è stata fonte di divisioni e contrapposizioni nella Dirigenza del Partito). Ancora una volta la “Base”, animata dall’amore per il proprio Paese e proprio Partito e dalla volontà di esprimere chiaramente che questo Governo NON CI RAPPRESENTA, ha risposto alla grande, mobilitandosi in massa.
Anche questa volta le speranze sono state deluse. Non c’è stato alcun cambiamento di passo nella nostra azione politica, siamo rimasti nell’ombra come il governo promosso dal nostro Partito, che dovrebbe essere l’attore del nostro modo di fare OPPOSIZIONE.
Abbiamo dovuto cercare di digerire il caso Villari, gli scandali a Firenze, in Abruzzo ed in Campania, dove il PD è stato trascinato nel fango da comportamenti che, se penalmente dovranno ancora dimostrarsi illeciti, certamente sono eticamente deprecabili.
Abbiamo visto, dunque, il nostro partito andare alla deriva, senza una guida forte, nel mare in tempesta, dileggiato persino dal nostro presunto alleato Di Pietro che, a volte con qualche ragione, ci attacca pesantemente e rivendica, non si sa bene con quale obiettivo strategico di insieme, a parte quello di aumentare, a nostro discapito, il suo consenso elettorale, il ruolo di unico e reale oppositore al Governo Berlusconi.
ADESSO BASTA, LA MISURA E’ COLMA! A seguito dei nefasti risultati delle Elezioni Regionali in Sardegna, Walter Veltroni si è dimesso. Il Segretario Nazionale ha sicuramente evidenti responsabilità della situazione che stiamo vivendo, ma non pensate che sia l’unico responsabile, l’intero gruppo dirigente ha colpe almeno pari alle sue. Non ci interessa, o meglio non è la questione prioritaria, sapere chi sarà il Successore, ci interessa un nuovo modo di fare politica, una diversa e più lungimirante gestione del PD. Pretendiamo Unità: potete pure picchiarvi nelle segrete stanze, ma uscitene all’esterno con una linea politica forte e coesa, non contraddittoria e soprattutto subito contraddetta da chi non concorda, come davvero troppe volte è accaduto in questi mesi.
Vogliamo un’opposizione seria, concreta e costruttiva all’azione politica intrapresa da questo Governo, feroce su temi quali quello della Giustizia, del rispetto della Costituzione, della difesa dello Stato di Diritto e delle Istituzioni.
Concludiamo rassicurandovi: se non ci accontenterete, probabilmente rimarrete al vostro posto…saremo Noi ad andarcene…tutti.


Il Direttivo del Circolo del PD di Lavagna

domenica 21 dicembre 2008

Non si può far finta di nulla! Una discussione all'interno del gruppo PD Rapallo

Antonella Cerchi, Coordinatrice del PD di Rapallo, scrive questa lettera ai membri del PD di Rapallo. Abbiamo pensato che le sue riflessioni possano interessare tutti coloro che si riconoscono nei valori che il PD si è proposto di incarnare.

No. Smarriti, annichiliti leggiamo i giornali e ingoiamo ore di notiziari e talk show per capire cosa ci succede. Cosa succede a questo Partito che abbiamo voluto con entusiasmo, che ha trascinato in politica tante persone che dalla politica ne erano fuori (come la sottoscritta)? E’ passato solo un anno dalla nascita del PD, dal momento che ci ha travolto con energia e speranza, consapevoli di cambiare la storia politica italiana.

Le due grandi correnti di pensiero che hanno dato origine alla nostra Costituzione e alla nostra Democrazia si sono ritrovate insieme per portare l’Italia nel solco delle grandi democrazie europee. Ma le idee corrono sulle gambe di uomini e donne che non sono riusciti a stare al passo.

I grandi ideali sono affogati nelle piccolezze umane fatte di contrasti personalistici, di ricerche di visibilità da tanto al mucchio, della serie “..che importa basta spararla grossa così ho spazio sui giornali e la poltrona da Vespa; per il resto chemmefrega…”Dov’è l’Italia e il Partito tratteggiato da Veltroni al Lingotto? Erano tutte parole? Dove sono tutti quelli che in prima fila pregustavano già la spartizione del potere? Dove siamo noi che, gasati, pensavamo di scrivere la storia?

Sinceramente ero certa che ci sarebbero stati problemi, visto che esistono già problemi ad amalgamare e sintetizzare poche posizioni e opinioni, immaginiamo cosa può succedere in un Partito Nazionale con una finalità maggioritaria: un Partito che deve abbracciare e rappresentare tante sfumature. Le elezioni non ci hanno aiutato, né tanto meno ci ha aiutato la tendenza alla psicoanalisi infinita, gli occhi perennemente all’indietro alla ricerca di colpevoli.

Noi volevamo ed andavamo avanti buttandoci in strada con volantinaggi, presidi, iniziative con l’assoluta certezza che dovevamo esserci, ed esserci bene. Dovevamo dare risposte ai nostri concittadini che spesso con aria compassionevole ci guardavano come tanti piccoli Don Chisciotte, illusi e un po’ sciocchi.

Ma noi, a tener duro sapendo che in gioco c’è tanto, sapendo che la destra non può rappresentare il futuro, non può dare risposte alla richiesta di innovazione che cresce inesorabile in tutti i settori della società, anche in quello dei rapporti umani.

Sopportando gli infiniti scontri al vertice e sbuffando ed inveendo contro tutti i “taffazzi “ democratici che sembrano non aver rispetto per noi, piccoli operatori di democrazia nei territori , andiamo avanti. E ora smarriti, increduli ci ritroviamo ad essere semplici creatori di consenso per coloro che ancora una volta ci sfruttano per interessi personali, meri arricchimenti o ancora più basse tentazioni di vedere confermata la loro posizione dominante, come tanti gatti che, con la pipì, segnano il proprio territorio.

Tutti ci auguriamo che il nostro Partito faccia pulizia con durezza, non possono esistere sospetti. Gli aspetti legali li giudicherà la magistratura ma un Partito politico che è, e vuole essere, diverso dal PDL, deve assolutamente comprendere che esiste un piano politico che non può ammettere di essere trascinato nel fango. Noi tutti, noi manovalanza politica che si sacrifica per un grande ideale, pretende rispetto. Continuiamo a tener la nostra sede viva, continuiamo a tesserare molte persone che credono, comunque, nel PD, consapevoli che sia l'ora di un impegno forte all'interno del Partito per sostenere il cambiamento.

Siamo pronti a discutere, a confrontarci e forse, a volte, scontrarci su grandi temi ma sempre con la consapevolezza di voler arrivare ad una sintesi che ci faccia diventare più forti e capaci di cambiare l’Italia: non c’è e non deve esserci posto per chi vuole solo strumentalizzare per i propri fini una grande ricchezza comune, il Partito Democratico.

giovedì 18 dicembre 2008

Sabato 20 dicembre: Auguri al Circolo



Il Circolo del Partito Democratico di Lavagna
Presso la sede di Galleria di Via Cavour

SABATO 20 DICEMBRE DALLE ORE 17e30
Invita
AL
BRINDISI DI NATALE
gli iscritti, i simpatizzanti e chiunque abbia il piacere di condividere assieme il
sincero augurio di un
FUTURO MIGLIORE PER TUTTI!
Per ogni ulteriore informazione puoi rivolgerti presso la nostra sede in Galleria di via Cavour
o chiamare al 0185/399083 tutti i giorni la mattina dalle ore 10,00 alle ore 12,00

giovedì 30 ottobre 2008

La SCUOLA AL BIVIO: indietro a destra o avanti a sinistra?

30 Ottobre 2008 h.18
Sala Rocca -Lavagna


L’iniziativa è stata proposta dal gruppo “Politiche scolastiche” PD Tigullio, composto da docenti, genitori e operatori del mondo della scuola ai quali sta a cuore quel che recitano in modo chiaro gli art. 9 e 34 della nostra COSTITUZIONE.
(Art.9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Art.34: La scuola è aperta a tutti. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto....)

L’incontro ha raccolto le istanze del territorio ed ha voluto far sentire una voce ulteriore, la voce delle scuole e delle famiglie del Tigullio il cui documento di sintesi verrà inviato al Ministro dell’istruzione con l’auspicio che ci possano essere ancora margini di confronto prima della stesura definitiva dei decreti attuativi della Legge.

Con i relatori si è cercato di riflettere sull’esistente e di capire come il decreto
n. 137(Gelmini/Tremonti/Brunetta), ormai approvato, e la legge n. 133 andranno a incidere sulla scuola (dei vari ordini e gradi), sulla formazione, sull’università e soprattutto sulle famiglie italiane.

Per questo erano presenti: Andrea Ranieri, Francesco Codebò, Franca Alfisi, Giuliana Raggi, Anna Vimercati, Mavi Zonfrillo, Alessio Chiappe, Giuliano Vaccarezza e Aurora Pittau ma anche docenti dei vari ordini, genitori e studenti.

Dopo una breve introduzione da parte di Aurora Pittau, referente del gruppo scuola PD Tigullio, c'è stato un saluto del Sindaco di Lavagna, Giuliano Vaccarezza che ha sottolineato l'importanza della scuola come base per il futuro della nazione, nonchè la necessità di strutture e di livelli d'istruzione adeguati ai parametri europei e di dialogo come unico mezzo di crescita e di confronto.
Alessio Chiappe, segretario PD di Lavagna, ha ringraziato il gruppo scuola Pd per aver scelto Lavagna per questa sua prima uscita sul territorio e ha sottolineato come questa decreto - e non riforma - abbia messo tutti d'accordo: rettori, docenti, genitori, studenti sul fatto che rappresenti solo dei tagli il cui fine è distruggere l'istruzione pubblica a favore dell'istruzione per pochi ricchi.

Ha sottolineato pure il fatto che finalmente i giovani si sono mossi, prendendo in mano il loro futuro.
Andrea Ranieri,testimone della manifestazione tenutasi a Genova il giorno stesso, durante la quale ha sfilato tutta la filiera della conoscenza, dall'infanzia all'università e il cui slogan più usato è stato "Non abbiamo paura", precisa che la crisi economica c'è e che essa inciderà in modo forte sul paese ma ribadisce che è importante che ciò non ricada solo sulla scuola, sull’università, sulla ricerca e sui ceti deboli.
Come Assessore dello Sviluppo, Innovazione e Saperi, informa che porterà per l'approvazione in Comune a Genova una piattaforma di 5 punti su cui invita i comuni a convergere:
1) Difesa della legge sull’autonomia scolastica ( l'organizzazione del lavoro pertinenza della scuola; l'organico funzionale che valuti il n° di studenti, le criticità sociali, la disabilità, l'accoglienza degli extracomunitari etc. etc..).
2) Competenze delle Regioni e delle Province.
3) Competenze degli EELL senza che siano gli unici su cui ricadono i costi della Legge Gelmini.
4) Soluzione per i precari.

5) Risparmi possibili reinvestiti nel sistema formazione ed istruzione.Il Dottor Codebò fa un excursus sulla scuola, uscita dalla RESISTENZA, passata attraverso vari cambiamenti e giunta alla situazione attuale.

Egli condanna fermamente la proposta Gelmini in quanto era necessario prima verificare con gli addetti ai lavori i punti di forza e le debolezze della legge in vigore e poi fare un quadro propositivo e non dei tagli alla cieca.
Ribadisce che il futuro dev’essere in mano agli enti locali e ai sindacati che conoscono i territori e le priorità e che il maestro “unico” toglie agli studenti e alle famiglie e peggiora il sistema indebolendo per contenuti e servizio proprio il segmento di scuola riconosciuto come eccellente a livello mondiale.Il Dirigente Scolastico afferma altresì che oggi è necessaria un'idea di scuola della sinistra che attualmente non c'è e sprona il PD affinchè si impegni in questa ricerca.
La prof.ssa Alfisi interviene a proposito della ricaduta della Legge 137 sulla scuola superiore di 1° grado che vedrà la contrazione oraria a discapito delle educazioni (musicale, artistica etc), del recupero e del potenziamento, lasciando sicuramente alle famiglie l’onere dei servizi complementari. La prof.ssa Raggi, Dirigente di Scuola Superiore, fa notare che il confronto sarebbe stato una necessità anche perchè gli istituti tecnici non sono mai stati ascoltati e in questi anni con l'autonomia sono stati lasciati soli anche dagli Uffici Scolastici Regionali, vedendosi tagliare notevolmente anche gli organici degli amministrativi.

Anna Vimercati, insegnante di Scuola Primaria, racconta la sua esperienza in 36 anni di servizio durante i quali il gruppo -scuola è molto cambiato, con problematiche sempre più difficili, dato che la scuola spesso ha un’enorme delega da parte delle famiglie. Questa legge, molto antifemminile, non tiene conto delle evoluzioni sociali e non punta ad offrire un vero futuro alle giovani generazioni..Interviene quindi Cecilia Cereda, universitaria d'ingegneria, fa un’analisi chiara di quel che potrà succedere nella sua facoltà in seguito all’applicazione della L.133: a) tagli sul precariato che implicano la scomparsa di numerosi progetti validi tra cui l’Erasmus; b) aule di ingegneria non adeguate a far funzionare la ricerca, attivata con macchinari dismessi dalle aziende; c) professori che con i guadagni della ricerca devono pagare le spese vive (telefono, fotocopie, corrente etc) del loro ufficio;d) aumento notevoli delle tasse universitarie che non tutte le famiglie potranno permettersi.Intervengono infine alcuni genitori riconoscendo che fino a pochi giorni prima non avevano la minima conoscenza di cosa comportasse la riforma Gelmini e chiedendo maggiore informazione e.
coinvolgimento affinchè la scuola non perda quel ruolo primario che le compete in una società sempre più in rapida evoluzione.

L’assemblea è stata molto partecipata e tutti gli interventi appassionati, a partire da quello di Andrea RANIERI, grande conoscitore della scuola che ha dato notevoli spunti di riflessione e di possibili correttivi da richiedere al governo,.

Quel che complessivamente ne è emerso è stato sicuramente un grande dispiacere perchè chi ci governa oggi non sembra avere a cuore il futuro del Paese e vuole spacciare una riorganizzazione della scuola, rispondente al semplice bisogno di batter cassa, con una riforma, convinto di avere la verità in tasca e non confrontandosi con chi la scuola la vive tutti i giorni, anzi restando sordo agli appelli propositivi che giungono da tutte le parti d’Italia,soprattutto in nome della salvaguardia della scuola pubblica.
Attraverso i vari interventi si è entrato nel vivo della situazione odierna, di quanto occorre salvare, dei correttivi da apportare nei casi di mal funzionamento e dei disastri che le Leggi 133 e 137 provocheranno, distruggendo soprattutto quanto di positivo è stato riconosciuto a livello internazionale per la Scuola dell’Infanzia e Primaria, determinando difficoltà nel proporre una Offerta Formativa in sintonia con le esigenze dei tempi e delle famiglie e soprattutto mettendo sempre più in grande difficoltà la scuola pubblica, l’università e la ricerca.

Mavi Zonfrillo, segretaria territoriale PD Tigullio, nel chiudere i lavori ha assunto l’impegno del PD Tigullio di costituire un tavolo di lavoro permanente tecnico-politico, per costruire con gli operatori scolastici, le famiglie, gli Enti locali un patto territoriale sulla Scuola del Tigullio e l’impegno a favorire discussione e soluzioni sui servizi da parte delle Amministrazioni Comunali, provincia e regione attraverso odg presentati dai rappresentanti del Partito in seno ai consigli. Ha concluso quindi i lavori riconoscendo il ruolo propositivo che il PD deve avere nella difesa della scuola pubblica e contro quest’idea di scuola della destra che mira solo ad indebolire quanto la Costituzione riconosce come diritto inviolabile di tutti i cittadini: LA SCUOLA PUBBLICA: SCUOLA DI TUTTI!

Iniziative sulla scuola a Lavagna e a Rapallo

Presso la Sala Rocca di Lavagna il 30 Ottobre 2008 alle ore 18 con Andrea Ranieri Assessore all'innovazione e ai saperi del Comune di Genova, e all'Hotel Europa a Rapallo il 31 Ottobre 2008 alle ore 21, con Lorenzo Basso consigliere regionale Pd.

Il decreto Gelmini è diventato legge dello Stato. Il Senato infatti ha approvato oggi, in via definitiva, la conversione in legge del decreto Gelmini sulla scuola con 162 voti a favore, 134 contrari e tre astenuti. Nonostante la protesta di piazza di un numero impressionante di cittadini: studenti, professori, genitori che chiedevano un rinvio, una semplice sospensione per l'apertura di un confronto democratico con il mondo della scuola.
Il governo ha voluto mostrare i muscoli, sarebbe stato meglio mostrare il cervello.
Una pagina nera della democrazia italiana è stata scritta.
La vicenda dell'approvazione del Decreto sulla Scuola, come quella del decreto 133 e e della finanziaria di Tremonti, decisi ed approvati a colpi di fiducia, è l'ennesimo segnale, in tempi molto ravvicinati, di un modo di intendere la vita democratica che non ha precedenti nella storia repubblicana italiana.
Non si fermeranno lì, toccherà ben presto alla sanità, alla giustizia, al mondo della cooperazione, e dove potranno anche alle regole istituzionali.
Il Partito Democratico del Tigullio ritiene che non sia questo il modo giusto di governare e porterà avanti con maggior forza la propria azione politica attraverso il dialogo con i cittadini, con le categorie economico e sociali, con il mondo del lavoro, della cultura, dell'impresa per la costruzione di proposte condivise, che mirino ad eliminare i tanti sprechi, senza sacrificare la qualità dei servizi a partire dalla Scuola, dall'Università, dall'amministrazione pubblica.
Ti invito perciò a partecipare alle iniziative che abbiamo organizzato sulla Scuola che si svolgeranno alla Sala Rocca di Lavagna il 30 Ottobre 2008 alle ore 18 con Andrea Ranieri Assessore all'innovazione e ai saperi del Comune di Genova, e all'Hotel Europa a Rapallo il 31 Ottobre 2008 alle ore 21, con Lorenzo Basso consigliere regionale Pd.
Spero nella partecipazione di ciascuno di voi
cordialmente
Mavi Zonfrillo