30 Ottobre 2008 h.18
Sala Rocca -Lavagna
L’iniziativa è stata proposta dal gruppo “Politiche scolastiche” PD Tigullio, composto da docenti, genitori e operatori del mondo della scuola ai quali sta a cuore quel che recitano in modo chiaro gli art. 9 e 34 della nostra COSTITUZIONE.
(Art.9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Art.34: La scuola è aperta a tutti. I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto....)
L’incontro ha raccolto le istanze del territorio ed ha voluto far sentire una voce ulteriore, la voce delle scuole e delle famiglie del Tigullio il cui documento di sintesi verrà inviato al Ministro dell’istruzione con l’auspicio che ci possano essere ancora margini di confronto prima della stesura definitiva dei decreti attuativi della Legge.
Con i relatori si è cercato di riflettere sull’esistente e di capire come il decreto
n. 137(Gelmini/Tremonti/Brunetta), ormai approvato, e la legge n. 133 andranno a incidere sulla scuola (dei vari ordini e gradi), sulla formazione, sull’università e soprattutto sulle famiglie italiane.
Per questo erano presenti: Andrea Ranieri, Francesco Codebò, Franca Alfisi, Giuliana Raggi, Anna Vimercati, Mavi Zonfrillo, Alessio Chiappe, Giuliano Vaccarezza e Aurora Pittau ma anche docenti dei vari ordini, genitori e studenti.
Dopo una breve introduzione da parte di Aurora Pittau, referente del gruppo scuola PD Tigullio, c'è stato un saluto del Sindaco di Lavagna, Giuliano Vaccarezza che ha sottolineato l'importanza della scuola come base per il futuro della nazione, nonchè la necessità di strutture e di livelli d'istruzione adeguati ai parametri europei e di dialogo come unico mezzo di crescita e di confronto.
Alessio Chiappe, segretario PD di Lavagna, ha ringraziato il gruppo scuola Pd per aver scelto Lavagna per questa sua prima uscita sul territorio e ha sottolineato come questa decreto - e non riforma - abbia messo tutti d'accordo: rettori, docenti, genitori, studenti sul fatto che rappresenti solo dei tagli il cui fine è distruggere l'istruzione pubblica a favore dell'istruzione per pochi ricchi.
Ha sottolineato pure il fatto che finalmente i giovani si sono mossi, prendendo in mano il loro futuro.
Andrea Ranieri,testimone della manifestazione tenutasi a Genova il giorno stesso, durante la quale ha sfilato tutta la filiera della conoscenza, dall'infanzia all'università e il cui slogan più usato è stato "Non abbiamo paura", precisa che la crisi economica c'è e che essa inciderà in modo forte sul paese ma ribadisce che è importante che ciò non ricada solo sulla scuola, sull’università, sulla ricerca e sui ceti deboli.
Come Assessore dello Sviluppo, Innovazione e Saperi, informa che porterà per l'approvazione in Comune a Genova una piattaforma di 5 punti su cui invita i comuni a convergere:
1) Difesa della legge sull’autonomia scolastica ( l'organizzazione del lavoro pertinenza della scuola; l'organico funzionale che valuti il n° di studenti, le criticità sociali, la disabilità, l'accoglienza degli extracomunitari etc. etc..).
2) Competenze delle Regioni e delle Province.
3) Competenze degli EELL senza che siano gli unici su cui ricadono i costi della Legge Gelmini.
4) Soluzione per i precari.
5) Risparmi possibili reinvestiti nel sistema formazione ed istruzione.Il Dottor Codebò fa un excursus sulla scuola, uscita dalla RESISTENZA, passata attraverso vari cambiamenti e giunta alla situazione attuale.
Egli condanna fermamente la proposta Gelmini in quanto era necessario prima verificare con gli addetti ai lavori i punti di forza e le debolezze della legge in vigore e poi fare un quadro propositivo e non dei tagli alla cieca.
Ribadisce che il futuro dev’essere in mano agli enti locali e ai sindacati che conoscono i territori e le priorità e che il maestro “unico” toglie agli studenti e alle famiglie e peggiora il sistema indebolendo per contenuti e servizio proprio il segmento di scuola riconosciuto come eccellente a livello mondiale.Il Dirigente Scolastico afferma altresì che oggi è necessaria un'idea di scuola della sinistra che attualmente non c'è e sprona il PD affinchè si impegni in questa ricerca.
La prof.ssa Alfisi interviene a proposito della ricaduta della Legge 137 sulla scuola superiore di 1° grado che vedrà la contrazione oraria a discapito delle educazioni (musicale, artistica etc), del recupero e del potenziamento, lasciando sicuramente alle famiglie l’onere dei servizi complementari. La prof.ssa Raggi, Dirigente di Scuola Superiore, fa notare che il confronto sarebbe stato una necessità anche perchè gli istituti tecnici non sono mai stati ascoltati e in questi anni con l'autonomia sono stati lasciati soli anche dagli Uffici Scolastici Regionali, vedendosi tagliare notevolmente anche gli organici degli amministrativi.
Anna Vimercati, insegnante di Scuola Primaria, racconta la sua esperienza in 36 anni di servizio durante i quali il gruppo -scuola è molto cambiato, con problematiche sempre più difficili, dato che la scuola spesso ha un’enorme delega da parte delle famiglie. Questa legge, molto antifemminile, non tiene conto delle evoluzioni sociali e non punta ad offrire un vero futuro alle giovani generazioni..Interviene quindi Cecilia Cereda, universitaria d'ingegneria, fa un’analisi chiara di quel che potrà succedere nella sua facoltà in seguito all’applicazione della L.133: a) tagli sul precariato che implicano la scomparsa di numerosi progetti validi tra cui l’Erasmus; b) aule di ingegneria non adeguate a far funzionare la ricerca, attivata con macchinari dismessi dalle aziende; c) professori che con i guadagni della ricerca devono pagare le spese vive (telefono, fotocopie, corrente etc) del loro ufficio;d) aumento notevoli delle tasse universitarie che non tutte le famiglie potranno permettersi.Intervengono infine alcuni genitori riconoscendo che fino a pochi giorni prima non avevano la minima conoscenza di cosa comportasse la riforma Gelmini e chiedendo maggiore informazione e.
coinvolgimento affinchè la scuola non perda quel ruolo primario che le compete in una società sempre più in rapida evoluzione.
L’assemblea è stata molto partecipata e tutti gli interventi appassionati, a partire da quello di Andrea RANIERI, grande conoscitore della scuola che ha dato notevoli spunti di riflessione e di possibili correttivi da richiedere al governo,.
Quel che complessivamente ne è emerso è stato sicuramente un grande dispiacere perchè chi ci governa oggi non sembra avere a cuore il futuro del Paese e vuole spacciare una riorganizzazione della scuola, rispondente al semplice bisogno di batter cassa, con una riforma, convinto di avere la verità in tasca e non confrontandosi con chi la scuola la vive tutti i giorni, anzi restando sordo agli appelli propositivi che giungono da tutte le parti d’Italia,soprattutto in nome della salvaguardia della scuola pubblica.
Attraverso i vari interventi si è entrato nel vivo della situazione odierna, di quanto occorre salvare, dei correttivi da apportare nei casi di mal funzionamento e dei disastri che le Leggi 133 e 137 provocheranno, distruggendo soprattutto quanto di positivo è stato riconosciuto a livello internazionale per la Scuola dell’Infanzia e Primaria, determinando difficoltà nel proporre una Offerta Formativa in sintonia con le esigenze dei tempi e delle famiglie e soprattutto mettendo sempre più in grande difficoltà la scuola pubblica, l’università e la ricerca.
Mavi Zonfrillo, segretaria territoriale PD Tigullio, nel chiudere i lavori ha assunto l’impegno del PD Tigullio di costituire un tavolo di lavoro permanente tecnico-politico, per costruire con gli operatori scolastici, le famiglie, gli Enti locali un patto territoriale sulla Scuola del Tigullio e l’impegno a favorire discussione e soluzioni sui servizi da parte delle Amministrazioni Comunali, provincia e regione attraverso odg presentati dai rappresentanti del Partito in seno ai consigli. Ha concluso quindi i lavori riconoscendo il ruolo propositivo che il PD deve avere nella difesa della scuola pubblica e contro quest’idea di scuola della destra che mira solo ad indebolire quanto la Costituzione riconosce come diritto inviolabile di tutti i cittadini: LA SCUOLA PUBBLICA: SCUOLA DI TUTTI!